L’errore, la visione e infine la gioia: così il “cigno” De Luca ha trascinato la Cremonese in A

Accanto al proprio allenatore, l’uomo copertina del ritorno in Serie B della Cremonese è il suo attaccante, Manuel De Luca.
Ci sono notti in cui un semplice sogno può diventare realtà. Prima, però, il destino sente il bisogno di “farsi capire”. La palla passa alle persone, o ai calciatori, che devono essere bravi a interpretarlo e crederci a loro volta.
È il 21 maggio 2025 e la Cremonese ha iniziato il proprio percorso ai playoff di Serie B dalle semifinali. L’avversaria è la Juve Stabia, rivelazione del campionato. All’ora di gioco i grigiorossi stanno perdendo 2-0 e la squadra di Pagliuca sfiora più volte anche il terzo gol.
C’è un episodio, però, che può riaprire tutto. Collu, direttore di gara, dopo una mischia in area assegna rigore per la Cremonese e sul dischetto si presenta il 9, Manuel De Luca. Calcia alto, nella curva dei tifosi di casa.
Un errore da matita blu in un momento decisivo che avrebbe potuto riaprire la doppia sfida. La squadra di Stroppa, 15 minuti dopo, riuscirà a riaprire la partita (finirà 2-1 per la Juve Stabia) e il discorso qualificazione alla finale playoff. Ma soprattutto Manuel De Luca da quell’errore sul dischetto ha costruito la promozione in Serie A.
La visione: una nuvola a forma di cigno
Lo sguardo di De Luca è “ghiacciato”. L’attaccante della Cremonese segue con gli occhi il pallone calciato alto dagli undici metri. Ma in quell’istante non prevale la delusione, bensì la presa di consapevolezza che stesse per succedere qualcosa di più grande. Perché? Per una visione.
È lo stesso numero 9 a raccontarlo al triplice fischio della sfida contro lo Spezia, vinta per 3-2: “Dopo aver sbagliato il rigore ho guardato in cielo e ho visto una nuvola a forma di cigno, è come se dentro di me fosse scattato qualcosa”. Un cigno ha portato in Serie A la Cremonese? Probabilmente no, ma ciò che è sicuro è che da quella “visione” Manuel De Luca ha tirato fuori il meglio di sé e ha riportato a Cremona dopo due anni l’attesissima Serie A.
La doppietta e l’esultanza
Come l’ha fatto? Ricavando da quell’ amara serata di Castellammare di Stabia il massimo. Nella finale d’andata a Cremona contro la squadra di D’Angelo, Stroppa decide di inserirlo in campo al 57′ al posto di Vandeputte e la migliore occasione per i grigiorossi, capitata sui piedi di Johnsen (che calcia alto), nasce proprio da un suo movimento che attrae due difensori dello Spezia e libera il norvegese.
Al ritorno, l’allenatore della Cremonese non rinuncia al suo numero 9 dal primo minuto e la scelta viene subito ripagata. Minuto 25, palla in profondità e De Luca spedisce in porta il gol dell’1-0. I piani per la serata dell’attaccante 1998 non sono finiti. Nella ripresa, dopo la rete di Collocolo, il tap-in vincente che vale il 3-0 è ancora suo. Due timbri, insieme agli otto nella regular season, che lui ama festeggiare con il gesto “mimato” del cigno con il braccio. Lo stesso animale che gli era apparso dopo il rigore sbagliato è ora diventato per la città di Cremona, e per lui, quello del destino.